Orrore in Kazakistan. Una donna di 62 anni, con gravissimi problemi di alcol, ha bruciato nel forno la nipotina nata da qualche settimana. Ora è in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato.
Se pensavate di averle sentite davvero tutte, aspettate di leggere questa notizia prima di pronunciarvi. Già, perché purtroppo dobbiamo riportarvi un drammatico episodio accaduto nel Kazakistan settentrionale. Un delitto familiare la cui esecutrice è una persona dalla quale non ci si attenderebbe mai un’atrocità simile. Quanto è accaduto in un villaggio di Dubrovnoe sembra la trama di un film horror, ma sfortunatamente è una drammatica realtà.
A riportarla sono i mass media locali e in particolare la testata online russa Lenta.ru, che cita il canale televisivo Ktk. Stando alle ricostruzioni, una donna sarebbe uscita di casa per andare a fare la spesa insieme al figlio di 9 anni e ha lasciato l’altra figlia, una bambina nata da pochissime settimane, a casa insieme alla nonna. L’anziana si è così trovata sola con la neonata, rendendosi protagonista di un atto di una crudeltà assurda.
La signora, identificata come Lyubov Rusalieva, 62 anni, avrebbe infilato la nipotina nel forno della propria cucina, accendendo al massimo la temperatura, sottoponendo così la povera bimba alla più atroce delle morti. Non è ancora chiaro se la donna, al momento del brutale omicidio, fosse sobria o sotto gli effetti dell’alcool. Se così fosse, però, non si comprenderebbe come mai la madre avesse deciso di lasciare la figlia alla nonna certamente poco lucida.
Nel momento dell’omicidio, la madre della piccola era in un negozio nei pressi dell’abitazione, aveva messo in conto di fare una spesa veloce. Sapeva delle problematiche della mamma, ma era anche al corrente che la donna aveva deciso di smettere di bere. Difatti, stando a quanto riportano i media locali la 62enne stava tentando di risolvere i propri problemi di alcolismo.