Oggi vi parleremo di un caso che sta facendo parlare tutto il mondo. Si tratta del 19enne neozelandese Mark Cropp.
Il ragazzo negli ultimi tempi si è messo alla ricerca di un lavoro per poter aiutare la famiglia ed essere autosufficiente. Ma per via di un particolare, un tatuaggio sul volto, nessuno lo assume. Mark ha un tatuaggio bello grosso proprio sul volto.
Il tatuaggio in questione è una scritta. Mark ha tatuato sul proprio volto la parola “Devast8” (“Devastare”), che gli copre metà faccia. Sicuramente non è un bel biglietto da visita per il ragazzo.
Il suo tatuaggio è frutto di una moda. In Australia c’è anche un’artista 22enne che, in passato, ha lanciato una campagna per tatuarsi sul corpo i nomi di tutti quelli che avessero deciso di sostenerla dal punto vi vista professionale.
Ecco cosa dice Mark al NZ Herald: “È il mio soprannome, non un simbolo di affiliazione criminale”. Mark ha fatto questo tatuaggio in cella una notte di fine 2016. Era in prigione per scontare due anni di rapina aggravata. Mark non aveva previsto un tatuaggio così grande e vistoso: “All’inizio doveva essere una cosa piccola lungo la linea del mento, ma tutto è andato a rotoli dopo che abbiamo bevuto un po’ troppo”.
A 17 anni Mark derubò derubato un turista con un coltello, e per questo finì in galera: “Parte del motivo per cui sono come sono è l’essere cresciuto senza genitori, circondato da alcool e droghe, ma andare in carcere mi è servito a darmi una svegliata”.
La sua fidanzata, durante gli anni di carcere, ha messo al mondo la loro bambina. La custodia però è stata negata alla coppia dai servizi sociali. Al momento, i due vivono in un caravan e sognano un giorno di poter riottenere l’affido della piccola: “L’ho incontrata per la prima volta qualche giorno fa. All’inizio era un po’ diffidente ma alla fine mi ha dato un bacio e un abbraccio”. Mark sta lottando con le unghie e con i denti per riprendersi la piccola e vuole ripartire rimettendo a posto la sua vita. Il tatuaggio però gli impedisce di fare anche i lavori più semplici: “Ricordo che una mi disse io non ti assumerei mai con quella cosa in faccia, mentre altre si misero a ridere di me”.
Poche ore fa, Mark ha postato selfie su una pagina Facebook di annunci di lavoro. Il motivo? Lo ha spiegato proprio lui: “Ero stufo di venire giudicato per il mio tatuaggio… così ho deciso di mettere quella foto su Facebook, per dire a tutti che sono anch’io un semplice essere umano, e che non devono giudicarmi per il mio aspetto”.
Nel post in cui si presenta, Mark specifica di avere esperienza in lavori di tinteggiatura e decorazione.
Gli istituti penali neozelandesi rendono più facile l’accesso per i detenuti ai servizi di rimozione tatuaggi. A Mark è stata proposta la rimozione per ben due volte, ma lui l’ha sempre rifiutata. La ragione è ben comprensibile: “Il fatto è che reputo il tatuaggio parte di ciò che sono. Ma se tutto si riduce a questo, se per essere una persona normale e inserirmi nella società me ne devo liberare, allora lo farò”.
I tatuaggi spesso riflettono i ricordi della nostra infanzia, come il tatuaggio di questo ragazzo sulla testa. Guardate che tatuaggio incredibile! E’ Difficile rinunciare ad un ricordo, anche se tatuato sulla pelle.